Firenze di notte, nuda e
silenziosa.
la pioggia nuova di
domani è già dentro le mie ossa, e le luci la trasformano in telo, velo che
s’immerge nel fiume, bagnato di vino, di labbra che cercano ristoro, di passi
accoppiati sul lastricato che accompagnano le parole.
quasi la amo di più ora
che tace e si lascia respirare, palcoscenico di ercoli e sabine rampanti che mi
osservano stupefatti e gentili al mio passaggio.
dormi Firenze.
io ti respiro stanotte,
e ti guardo da vicino, come gigante.
vedo le cose che avrei
voluto, le notti in cui per te non ho dormito, bagnate dall’afa dell’estate, dalle zanzare e dalla voglia di mare.
vedo gli attimi che ho
fermato perché stregata da uno sfondo perfetto, i sorrisi che ogni tuo colore
mi ha donato.
vedo le strade che mi
hanno rotto più volte le caviglie, la muffa che stasera sento anch’io sulla
schiena, in questa inquieta e piovosa notte di marzo.
vedo i campanili che
dalle vie strette sfrecciano, come pleiadi di pietra segnano i tuoi
percorsi.
vedo le vie strette che
mi tagliano il cielo, e mi vien voglia di urlare per il cielo tagliato che mi
lasci ogni volta.
vedo una meraviglia che
è la copertina della mia vita, l’abito d’occasione prezioso, il merletto che ci si leva alla sera.
Persa nel cielo
lungo la notte del mio cammino
sono due luci
che mi accompagnan
dovunque sto
una nel sole
per quando il sole
mi copre d'oro
una nel nero
per quando il gelo
mi vuole a sé
lungo la notte del mio cammino
sono due luci
che mi accompagnan
dovunque sto
una nel sole
per quando il sole
mi copre d'oro
una nel nero
per quando il gelo
mi vuole a sé
ma stasera vedo solo la
mia vita, tra le ultime due ore e tra due mesi, un merletto che mi piace, un
gioco che mi vizia e il tempo fermato sulla schiena fredda del Biancone.
un pareo appeso alla
vita, un cerchietto rosa cipria e una musica che pare scritta da più mani.
da qualche parte se ne
va quest’angolo di pietre e di muffe, questa vacanza da me.
da qualche parte questa
sera io me ne sono andata, e delle scarpe color vinaccio restan solo le
nappette gongolanti, eccitate e leggere.