Cambridge, 4 febbraio 2019
il tempo passa di anno in
anno.
non è più - da tempo - una questione di giorni e questo accade da un pò,
ormai.
mentre scrivo il suo trascorrere
è una cosa già accaduta, e siamo già dall'altra parte della sera, in una zona più vasta, dominata
da un senso orizzontale che allinea tutti gli sguardi e le direzioni degli
intenti.
forse per questo Battiato
cercava fughe in diagonale - digressione.
increspature
tempo
fluido
acqua
forma
venire alla luce
profondo
blu
da Call me by your name, Luca Guadagnino, 2017 |
tutto il senso del
non-finito come concetto interno e intimo di non luogo. il limite come tensione
perenne.
ut tensio sic vis, d'altronde.
da satellite bianco a
satellite blu, salita e discesa.
prendo aria e ritorno a fondo.
da Five angels for the Millennium, Bill Viola, 2001 |
ieri la mostra di Bill
Viola e Michelangelo a Londra.
ieri a tratti, per lunghi
tratti, non ho respirato.
e per lunghi tratti il
tempo s'è fermato. colpa dell'acustica ovattata forse, o forse per la poca luce (nulla)
e il senso di un rumore di fondo come un muro di suono simile all'apnea.
un flashback potentissimo: lo stesso senso di liquefazione che sento, con diversa
intensità, da quando sono in Inghilterra e di cui scrivevo qualche anno fa. all'inizio un cambiamento di
stato dovuto alla totale perdita della mia forma in un mondo nuovo, in cui ho
fatto fatica e ho ampiamente fallito - per fortuna - nell'intento di tenere
saldi i confini di quello che ero o che pensavo mi definisse, confini non solo
miei.
perdita e soprattutto rinuncia:
ho mollato e ho vinto.
mi sono lasciata andare
via e con quella persona che ero a un certo punto ci siamo sempre viste
di sfuggita: due passanti che mai si sono conosciute ma solo incrociate per caso, come capita con gli sconosciuti sulla scala mobile in senso opposto a quella in cui ci troviamo noi. gli sguardi delle due si fermano in un senso di nostalgia e di
qualcosa che è accaduto a entrambe ma di cui non ci sarà mai il tempo di
parlare.
un colpe di tosse, gli sguardi si abbassano e loro sono già lontane.
vorrei fermare quella
ragazza che se n'è andata all'improvviso dopo anni, in un istante, lasciandomi
un tatuaggio nuovo sulla schiena. lei avrebbe continuato a portare la lavanda a
casa, a fare ordine il sabato mattina, a cambiare forma alle cose, a non
fermarsi mai. vorrei passare dall'altra parte delle scale e prenderla per mano,
e vorrei abbracciarla prima che se ne vada di nuovo.
lei starà in una delle
tante navi che se ne vanno lontano e tornano dopo anni, forse.
invece io me ne vado ogni
volta e questo è tutto.
Capossela scrive: ... e quando vai non illuderti di coltivare assenze.
Te ne vai e questo è tutto.
anche questa perdita sta
dentro questo liquefarsi costante: un mare senza un finisterre,
le parole dentro
le lettere di uno scarabeo immenso su un fondale invisibile e blu che bisogna
sparpagliarle per terra e ricercarle ogni volta.
l’acqua
che avevo dentro, quella di cui io sono fatta e mediterraneo di balene
volanti, che a un certo punto si era tutta riversata sul pavimento di una casa
non mia - come sarebbe versare a terra il latte una domenica mattina con la pioggia e senza l'amore - è poi ritornata dentro, come fanno certe cascate in Scozia quando il vento è talmente forte da farle scorrere al contrario.
e non ritornano ancora
la
forma del seno, la forma dei fianchi.
la
forma del pube e della bocca.
Guardo
Tristano di Bill Viola e penso a questo.
e potrei
essere preparata, infatti ho più o meno goffamente tenuto botta, in
apnea. dentro nel frattempo pensavo a una boccia gigante di Lexotan, grande quanto il
barattolo di Nutella di Moretti in Bianca.
ma
andiamo avanti.
arriverà
Michelangelo e il suo titanismo dall'ordine gigante a salvarmi oggi.
sbagliato.
è
arrivato il Cristo Risorto.
qui in realtà più che spiritualità vi è materia e
celebrazione di questa. della terra e del
corpo, in ogni muscolo e fibra.
tentano così di ritornare
la
forma del seno, la forma dei fianchi.
la
forma del pube e della bocca.
Michelangelo Buonarroti, Cristo Risorto, 1532-3 |
slancio titanico, celebrazione.