il pensiero che mi stanca in realtà io non riesco ancora a fermarlo per definirlo, neanche guardarlo. il pensiero io lo rincorro ancora, come si rincorre un gomitolo di lana che sembra correre da sempre.
il distacco dalle cose è diventata un’arte a suo modo, fatta di episodi diversi e ciascuno fatto di tempi e sfumature e luoghi e musiche, e raccontarlo è diventato un momento di piacere.
e la domenica, la domenica tutte le cose che non sono riuscita a essere diventano i soprammobili di una fortezza che cade, le piccole cose di un mondo che scompare, lasciando solo la nostalgia del tempo che era.
foto_r o d n e y s m i t h |
tutto si muove per le parole e per la loro irresistibile e inafferrabile musica, per la loro eleganza nello sfilacciamento del reale. e le parole nei miei distacchi si plastificano, vita propria che vibra e urta, la coperta e la culla del mio elogio del silenzio.
“sfilacciare”, ad esempio, in due giorni incontro questa parola quattro volte, e disfo ogni cosa con un piacere fanciullesco.
2 commenti:
Sfilacciare, parola interessante ma poco concreta, nemmeno la polvere dei soprammobili di cui sopra ci si può poggiare sopra. Forse non è appartenendo a qualcosa o a qualcuno che saremo capaci di iniziare ad esistere.
Un bacio tesoro
Sfilacciare ci dà l'opportunità invece di moltiplicare le direzioni, e i punti di vista..alla luce l'ombra si moltiplica e si dirama..interessante Cara, dopo il tuo blog, il caro Pessoa, compagno fedele di questa fine umida dell'inverno, me l'ha sbattuta in faccia un pò di volte..mi piace tanto..
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