pleiadi

che poi  resta poco, il cielo tra le fronde, il silenzio, l’odore dei primi camini accesi per le strade vuote, la condensa sui vetri delle finestre chiuse.
il vento, le nuvole e la sera senza luna, che tornando a casa tradisce un gruppo di stelle lontane che non ricordi di aver già visto.
charlie brown
‘quelle sono le pleiadi, e quella è alcyone’.
le sette sorelle figlie di Atlante che si suicidarono dopo la morte delle loro sorelle.

recitare D’Annunzio da vent’anni e trovarsi una fantasia antica dentro il cielo di una sera qualsiasi.
prendere un sedia e semplicemente sedercisi di fronte, contare le stelle e scoprire che osservandole con pazienza ve ne sono altre che appaiono come per magia, come se qualcuno le avesse chiamate all'improvviso, quasi nascoste al primo sguardo, al buio più incerto, che per esser viste bisogna che ci si addentri nella notte più nera. 


S'alza in cielo ora la Croce del Sud
Notte alta io avanzo da solo
Fino ai confini delle Pleiadi
Fino agli estremi confini del mare

Ma io non ti dico tutto, con Te consigliati in cuore

E da te stesso scegli la via



vinicio capossela


che ci son troppe cose da vedere, e il mondo è un posto grande, ma fortunate sono quelle sere in cui non si vorrebbe essere da nessun’altra parte.








1 commento:

Enzo Rizzuto ha detto...

Nota la melanconia ,attinente con le tue pleiadi, in questa descrizione del calar della notte descritto in
una egloga di Virgilio.
" Iam nox inducere terris umbras et coelo diffondere signa parabat. " Già si preparava la notte a
stendere ombre sulla terra e a cospargere le stelle in cielo .OK !

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